Tutti conosciamo il senso di colpa ma non tutti sappiamo riconoscere quando si manifesta e che effetti provoca nella nostra vita e sul nostro benessere.

Parlo di questo argomento perché ha rappresentato per me un nodo importante e duro da sciogliere ed è strettamente connesso al tema delle dipendenze.

Il ricatto affettivo a cui viene sottoposto il bambino, generalmente in modo inconsapevole dai genitori, lo porta ad assumere atteggiamenti e comportamenti atti a denaturarsi pur di ricevere affetto ed attenzioni.

“Io ti do quindi tu mi devi” è la relazione che si instaura tacitamente, in questi casi, tra genitore e figlio ed ogni volta che il bambino cercherà di ribellarsi a questo compromesso, verrà inconsciamente “minacciato” di essere abbandonato. Da lì in poi quel bambino, anche in fase adulta, tenderà a colpevolizzarsi per non aver ricambiato adeguatamente le attenzioni genitoriali e si sentirà immeritevole di ricevere amore.

Questo è ciò che ho sperimentato in prima persona e che ho elaborato grazie al duro lavoro psico-corporeo che ho fatto su me stessa.

Nel libro che ho scritto “Il suono armonico come strumento di guarigione nella personalità dipendente” si fa riferimento più volte a questo meccanismo.

Crescendo, la colpa che si proverà ogni volta che qualcuno ci ricatterá affettivamente, ci metterà di fronte ad una scelta: dipendenza o autonomia.

Quindi, scelgo di dipendere da ciò che pensa l’altro di me per paura di perderlo o inizio a conoscermi davvero, partendo proprio da tutte le emozioni che si scatenano in seguito alla scelta verso l’autonomia?

Sul corpo fisico, questo conflitto, si manifesta in tanti modi.

Spesso la colpa predispone a malattie autoimmuni o a problematiche che si manifestano sulla pelle.

Il punto, la modalità ed il momento in cui compare il sintomo è sempre in relazione alla tipologia costituzionale, alla diatesi e alla presenza di blocchi emotivi che non si riesce a sciogliere.

Il senso di colpa blocca la nostra autoespressione ed è per questo che, anche in questo caso, il corpo si fa specchio del dolore dell’anima, per aiutarci a liberarcene.

 

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