Cos’è la realtà se non ciò che costruiamo momento dopo momento nella nostra vita?

Sembra un’affermazione ovvia eppure spesso ci troviamo a non accettare ciò che viviamo: allora lo rifuggiamo e lo rinneghiamo, sino ad offuscarlo attraverso qualcosa che mascheri il nostro senso di non appartenenza a ciò che ci succede.

Cerchiamo a tutti i costi una soluzione immediata a quello che sentiamo di non riuscire ad accettare. Una delle sensazioni comuni in questi casi è avvertire irrequietezza e desiderio di evadere attraverso uno stimolo esterno, per cui qualsiasi cosa sia in grado di placare, anche solo momentaneamente l’ansia che ne deriva, è ben accetta.

L’ansia è sempre il sintomo guida che ricordo essere una grande opportunità per chi lo vive, proprio perchè è in grado di metterci in ascolto di noi stessi, se solo abbiamo il coraggio di ascoltarla fino a fondo e non scappare.

L’ansia nasce sempre dal tentativo della mente di controllare ciò che si scatena a livello emotivo, per cui soffochiamo in tanti modi questo sentire, sino alla comparsa di veri e propri attacchi di panico.

Arriva un punto nella vita in cui ci rendiamo conto che nulla all’esterno di noi è in grado di placare in modo duraturo questo stato, ma comunque, ci ostiniamo a credere che esista una persona, una sostanza, un lavoro, qualcosa insomma, in grado di regalarci gioia e soddisfazione.

Finchè esisterà dentro di noi questa idea, metteremo la nostra felicità nelle mani di qualcuno o qualcos’altro e non saremo mai liberi.

E’ così che si manifesta la dipendenza ed è fondamentale imparare a riconoscerla. E’ molto difficile intraprendere un processo di distacco da tutto ciò che pensiamo essere una certezza all’interno della nostra vita, eppure comprendere che nulla e nessuno ci appartiene e che nulla e nessuno è quì per renderci ciò che pensiamo ci spetti e che non ci è stato dato durante l’infanzia, è già un buon punto di partenza.

Ed è per questo che ci ritroviamo a vivere relazioni non soddisfacenti, conflitti in ambito lavorativo, frustrazioni che si susseguono, senza arrivare alla piena realizzazione di noi stessi.

“La mia esperienza personale mi ha vista attraversare tanti momenti caratterizzati da quanto ho descritto sopra, per cui comprendo bene ciò che si scatena nel momento in cui sentiamo determinate cose e non riusciamo ad elaborarle”.

“Conosco il perenne stato di insoddisfazione che giace in tanti di noi e che ci spinge a fuggire senza arrivare a comprendere da cosa stiamo scappando”.

Non siamo abituati a sentire la nostra sofferenza ed utilizzo questo termine così forte, perchè è lì che è importante tornare.

Se non conosco la mia sofferenza e soprattutto la causa scatenante che l’ha innescata come posso sperare di dimenticarmene, pensando che tutto vada a posto?

“E’ arrivato quindi un momento, all’interno del mio percorso, in cui ho scelto di confrontarmi con questa sofferenza e con tutto ciò che le avevo costruito intorno, pur di non sentirla e prendermene cura”.

Una volta vista, sentita ed accettata, ci mettiamo nella condizione di mettere alla prova noi stessi ogni giorno della nostra vita.

Avremo stabilito a questo punto un contatto così profondo con la nostra interiorità che difficilmente potrà essere interrotto.

Impareremo quanto possiamo fare per costruire la nostra realtà momento dopo momento e non in funzione di ciò che ci succede all’esterno.

La realtà che non ci piace e dalla quale cerchiamo di fuggire è soltanto un riflesso di ciò che non accettiamo e rinneghiamo all’interno di noi stessi, per cui produrrò una realtà insoddisfacente, se mi sentirò insoddisfatto di me e della mia condizione attuale.

In queste parole, nulla di nuovo, visti gli ormai conclamati successi della fisica quantistica, per cui è cosa nota che dove vanno il pensiero e la nostra attenzione, va l’energia.

E’ bene a questo punto chiedersi: come posso realizzare una realtà soddisfacente se porto costantemente la mia attenzione verso una fuga da ciò che è il momento presente?

Cosa ho paura di trovare se mi ascolto in questo momento?

E se sotto la sofferenza ci fosse qualcosa di prezioso?

Se ti sei ritrovato in queste parole e vuoi saperne di più, ti consiglio di partecipare ai prossimi incontri che terrò sul tema delle dipendenze.

A TU PER TU CON LA DIPENDENZA

A tu per tu con la dipendenza: presentazione gratuita

Lascia un commento

Newsletter

Alessia Macci - Via Alfredo Panzini 19, Fonte Nuova (Roma) - Email:info@alessiamacci.it - Credits SEOlistico