Nei precedenti articoli ho introdotto il concetto di costituzione e di diatesi che rappresentano il campo d’azione di un professionista del benessere.

Il termine costituzione deriva dal latino, dove “cum” e “stare” significano letteralmente “stare assieme”.

Nel 1957 Barbara scriveva:

” la costituzione è determinata da due ordini di fattori: quelli genetici (eredità) e quelli epigenetici ( le azioni che l’ambiente svolge sul piano ereditario di organizzazione dell’individuo).

Esistono diverse classificazioni delle costituzioni umane che presentano tra loro aspetti comuni, ma quella su cui voglio soffermarmi perché parte fondamentale del lavoro che svolgo come Naturopata, è la classificazione secondo il criterio embriologico, introdotta dal medico e antropologo Marcel Martiny, nei primi del 900. Secondo questo criterio, nelle prime 3 settimane di sviluppo embrionale, si sviluppa un disco germinativo trilaminare. Questo è costituito da 3 parti: ectoderma, mesoderma ed endoderma. La prevalenza materiale o funzionale degli organi derivati da uno dei tre foglietti germinativi da luogo a 3 costituzioni umane. Ad ogni costituzione sono associate predisposizioni e tendenze patologiche, che possono essere prevenute con anni di anticipo.

La prima domanda che viene da porsi è: conoscendo l’esistenza di costituzioni diverse, come posso trattare un sintomo od approcciarmi a livello preventivo nei confronti di un individuo sempre con la stessa modalità?

La seconda è: conoscendo ormai, grazie all’epigenetica, l’influenza che ha l’ambiente sui caratteri ereditari, posso mettere in atto le giuste misure preventive a livello ambientale, per ridurre al minimo il rischio di sviluppare quelle che rimarrebbero solo delle tendenze patologiche costituzionali?

Durante il periodo gestazionale, il vissuto emotivo della madre, i suoi pensieri, la sua relazione con gli altri e quindi con l’ambiente e non per ultima, la relazione nei confronti di se stessa, andranno ad influenzare le caratteristiche del feto, che assorbirà come una spugna, tutto ciò che gli arriva dall’esterno come fonte di nutrimento.

Questo continuo assorbire dall’esterno non cessa con la nascita, ma prosegue fino a raggiungere il massimo verso i 3 anni di vita, età in cui gran parte di ciò che sarà il futuro adulto, è più o meno già strutturato.

In questo periodo è possibile pertanto compiere azioni finalizzate alla ricerca di un equilibrio psico fisico ed emotivo per modificare con un’abbondante dose di responsabilità le condizioni ambientali in cui viviamo.

Così come conoscere la propria costituzione, ancora meglio se da bambini, può predisporci a vivere in maniera più consapevole, mettendo in atto una serie di comportamenti mirati ad evitare l’instaurarsi di una patologia.

La diatesi esprime, come accennato negli articoli precedenti, la modalità con cui il nostro organismo reagisce per difendersi. Anche questa presenta caratteristiche personali, per cui un individuo in cui predomina la diatesi tubercolinica ( apparato respiratorio più vulnerabile, grande affaticabilitá, congestione venosa, ecc ) andrà sicuramente considerato diversamente da uno con predominanza psorica ( congestione arteriosa, periodicità delle manifestazioni morbose, pelle come organo bersaglio, ecc ) anche se in presenza dello stesso sintomo.

Conoscere quale diatesi predomina all’interno del nostro organismo e le sue possibili evoluzioni, ci permette di comprendere con quale tendenza eliminiamo il carico tossinico. Le tossine accumulate rappresentano una delle maggiori cause di sviluppo dei processi infiammatori.

La corretta gestione dei fattori emozionali ha una grande influenza sulla possibilità di prevenire, in gravidanza e nei primi anni di vita, problematiche future.

L’incapacità di ascoltare le proprie emozioni e quelle dell’altro, sono alla base di numerosi casi di difficoltà relazionale tra genitori e figli, con inevitabili ripercussioni anche sulla condotta ed il rendimento scolastico.

Educare all’ascolto emotivo può rappresentare un valido aiuto in termini di prevenzione, proprio perché il sintomo è espressione di un profondo conflitto di relazione con se stessi e con l’ambiente, primo tra tutti il contesto familiare. Prestare attenzione alle emozioni, vuol dire ad esempio, imparare a distinguere il senso di fame da una difficoltà ad elaborare ed esprimere un’emozione di rabbia, paura o colpa.

La costituzione e le correlate predisposizioni patologiche rappresentano pertanto un imprinting sul quale si può intervenire in modo mirato e personalizzato in ambito preventivo. Abbiamo visto inoltre come l’ambiente influenza ciò che siamo, soprattutto a livello epigenetico.

Conoscendo ora il livello di responsabilità che abbiamo nei confronti di noi stessi, perché non iniziare a fare qualcosa per salvaguardare noi e i nostri figli?

 

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