“La pazzia a volte non è altro che la ragione presentata sotto altra forma”

Goethe

Conosci la tua vera forma?

Le false credenze che alimentano le nostre paure più profonde delineano ciò che vediamo come forma di noi stessi.

Non sentiamo e percepiamo il nostro corpo ma abbiamo un’idea di ciò che siamo e soprattutto di ciò che potrebbe succederci se facessimo determinate scelte.

La paura di impazzire appartiene ad ognuno di noi ma pochi sono disposti a sentirla ed affrontarla.

Essa nasce dalla possibilità di tornare a sentire una serie di emozioni che abbiamo razionalizzato e controllato negli anni, fino ad arrivare a chiudere la comunicazione con loro ed il nostro corpo.

Per cui, la forma che pensiamo di essere, non può essere autentica sino a quando non decidiamo di andare incontro a noi stessi, anche negli aspetti più spaventosi.

Tra le informazioni che ci sono state trasmesse a livello inconscio e che hanno strutturato la nostra parte egoica, c’è un comando ben preciso che recita così: ” se tornerai a sentire tutte le tue emozioni impazzirai”.

Per questo, negli anni, ci siamo protetti e continuiamo a farlo, evitando il vero confronto con noi stessi.

Chi vede la follia nell’altro e crede di non esserne coinvolto, perde una grande opportunità di riconoscersi.

La paura di impazzire ha rappresentato per me un duro scoglio da superare.

Abituata a razionalizzare qualsiasi cosa mi proteggevo da tutte quelle emozioni che vedevo minacciose per la mia integrità psicologica.

Nel libro “Il suono armonico come strumento di guarigione nella personalità dipendente” racconto come, in realtà, il rivivere e tornare a sentire certe emozioni, mi abbia dato la possibilità di superare questa paura e di iniziare la strada verso l’autonomia.

Chi viene da una famiglia in cui ci sono stati esempi di fuga dalla realtà per paura della responsabilità (forme depressive, dipendenze da sostanze, ecc.) sentirà questa paura ancora più forte.

La paura di impazzire si manifesta spesso con pensieri ossessivi e ricorrenti che riguardano spesso la paura che possa succedere qualcosa di brutto ai propri cari.

Quando tocchiamo questa paura siamo nello step che precede una scelta fondamentale: quella verso la vita e l’autorealizzazione.

L’esito della scelta dipende da quanto siamo disposti ad andare in profondità nel sentire determinate sensazioni, senza fare niente per spegnerle.

Se non accettiamo e rimuoviamo ciò che sentiamo saremo predisposti a psicosomatiche che spesso colpiscono la pelle e l’intero sistema psiconeuroendocrinoimmunologico, come espressione di caos e tilt delle funzioni biologiche.

Un’attività mentale molto sviluppata è una delle modalità che utilizziamo per evitare di sentire a livello emozionale.

La parestesia sul volto rappresenta un altro sintomo comune a chi rifiuta la paura di impazzire, per cui il sistema nervoso, altera la sensibilità di quelle parti del corpo che facciamo lavorare troppo, sempre per difenderci dal sentire delle cose di cui abbiamo molta paura.

La sensazione comune a chi prova questa paura è quella di sentirsi frammentato e non capito.

Affrontare questa paura significa darsi la possibilità di rinascere ed entrare in contatto con i propri istinti vitali.

La paura di impazzire è la paura di perdere il controllo razionale sui propri istinti vitali: fare il primo passo e lasciarsi cadere, è l’inizio del processo di trasmutazione che conduce all’amore per se stessi.

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